Centenario Alberto Burri

Sacco Burri

“Centenario Alberto Burri. 1915 – 2015”

Palazzo Albizzini – Ex Seccatoi del Tabacco, Città di Castello (PG)
Mostra permanente

La prima volta che ho incontrato le opere di Alberto Burri è stata nel mio paese natio(Colonnella(TE)-“Omaggio a Alberto Burri”, 30 Luglio – 15 Settembre 1999, Mostra a cura di Edizioni Bora – Bologna, Galleria delle Arti – Città di Castello, catalogo) anche se fondamentalmente ero troppo giovane e disattento per poter apprezzare in pieno la Sua arte e quale onore fosse avere a pochi passi da casa un artista come Burri.

 

Burri Colonnella

Da quel momento ho incrociato più volte le opere dell’Artista, tra mostre e arte fiere. Nel 2015, in occasione del Centenario dalla Sua nascita mi sono diretto nella Sua città natia, Città di Castello in provincia di Perugia(www.burricentenario.com).
Nel 1978 è nata la Fondazione Palazzo Albizzini a cui l’Artista donò una consistente collezione di opere (Palazzo Albizzini appunto, uno dei due edifici in cui erano presenti le opere dell’artista mentre un’altra parte delle opere – dimensioni più grandi – erano esposte negli Ex-Essiccatoi del Tabacco).

Centenario Alberto Burri

Centenario Alberto Burri

Opere che mi hanno emozionato. Soprattutto i primi lavori.
La maggior parte delle persone con cui cerco di discutere di arte non riesce ad avere la giusta sensibilità e “romanticismo” nel comprendere il senso di un Sacco appeso o una plastica bruciata.

Credo, e lo ripeterò ancora un migliaio di volte, che l’arte sia meravigliosa perché soggettivamente possiamo vederla in ogni cosa.
Un’opera d’arte del Caravaggio è oggettivamente bella. Per tutti.
Un’opera informale diviene bellezza soggettiva perché ognuno di noi può trovarci un senso o un ricordo nella forma o materiale utilizzati dall’artista.
Per capire a fondo un’artista e i suoi lavori bisogna scoprire chi era ed il periodo storico in cui ha vissuto.

Centenario Alberto Burri

Alberto Burri fu un ufficiale medico durante la seconda guerra mondiale e fatto prigioniero in Tunisia dagli inglesi, un anno dopo fu trasferito in Texas in un campo di prigionia dove iniziò la Sua nuova vita dedicata all’arte.
Per creare le Sue opere, oltre ad utilizzare colori e smalti sintetici usava tutti quei materiali che aveva a disposizione come il legno, catrame, pietra pomice e i famosi Sacchi.

 

Alberto BurriNel 1978 è nata la Fondazione Palazzo Albizzini a cui l’Artista donò una consistente collezione di opere (Palazzo Albizzini appunto, uno dei due edifici in cui erano presenti le opere dell’artista mentre un’altra parte delle opere – dimensioni più grandi – erano esposte negli Ex-Essiccatoi del Tabacco).

 

Burri Città di Castello

Opere che mi hanno emozionato. Soprattutto i primi lavori.

Alberto Burri fu un ufficiale medico durante la seconda guerra mondiale e fatto prigioniero in Tunisia dagli inglesi, un anno dopo fu trasferito in Texas in un campo di prigionia dove iniziò la Sua nuova vita dedicata all’arte.
Per creare le Sue opere, oltre ad utilizzare colori e smalti sintetici usava tutti quei materiali che aveva a disposizione come il legno, catrame, pietra pomice e i famosi Sacchi.

Nella prima metà degli anni ’50 l’ambiente culturale era condizionato dal pessimismo esistenzialistico e Burri, con le Sue opere e la loro forte espressività raccontavano in pieno questa corrente di pensiero.
Transitando da un materiale all’altro, con le Combustioni ci fu un mutamento radicale nella Sua vita artistica. Da qui infatti parte il concetto di “deperimento” della materia (il fuoco della combustione, che non dà vita ma velocizza il logoramento dell’elemento)che prosegue con i Suoi famosi Cretti.
Come già accennato, le opere di Burri mi emozionano.
E’ difficile da spiegare in pieno.
Un emozione nostalgica, quasi di sofferenza.
I materiali sono lì, usati e consumati.
Fermatevi un istante a pensare a quel singolo elemento che ha avuto una vita propria ed ora è lì, appeso a rappresentare un concetto fondamentale che ci accomuna tutti.
La vita passa e tutto si consuma.
L’opera d’arte che chiarisce realisticamente e sinceramente cos’è la vita stessa.

Purtroppo all’interno dei locali di esposizione è vietato fotografare le opere e quindi non posso riportare in questo articolo la vastissima e ricchissima collezione che l’artista ha donato alla città umbra ma consiglio vivamente di fare una gita a Città di Castello e di visitare le mostre (in estate ed in inverno rispettano diversi orari).

Ne vale la pena!!!

Centenario Alberto Burri

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