Palazzo Strozzi, Firenze
21 Settembre 2017 – 21 Gennaio 2018
Il “Cinquecento a Firenze” a Palazzo Strozzi è una mostra dedicata all’arte Fiorentina del XVI secolo. L’intento della mostra è mettere in discussione il pensiero comune a quei tempi secondo cui dopo il livello artistico raggiunto a Firenze nel primo Cinquecento la città ha subito un triste declino. L’esposizione va proprio a contrastare questo pensiero perché, nonostante si pensi a questa decadenza, gli artisti della seconda metà del secolo hanno dimostrato il contrario lasciando un impronta importante che ha avviato un processo fondamentale per la scoperta ed il raggiungimento di un nuovo linguaggio artistico.
La distanza tra sacro e profano dimostra la diversificazione e la prosperità linguistica durante tutto il secolo dei maestri più celebrati e anche di tutti gli artisti sottostimati.
A tal proposito troviamo tra gli artisti presenti alla mostra: Alessandro Allori, Andrea Del Sarto, Baccio Bandinelli, Bartolomeo Ammannati, Benvenuto Cellini, Bronzino, Federico Zuccari, Francesco Salviati, Giambologna, Giorgio Vasari, Giovan Battista Caccini, Giovanni Maria Butteri, Giovanni Stradano, Girolamo Macchietti, Jacopo da Empoli, Jacopo Ligozzi, Jacopo Zucchi, Lodovico Cardi, Lorenzo Vaiani dello Sciorina, Maso da San Friano, Michelangelo Buonarroti, Michele di Ridolfo del Ghirlandaio, Mirabello Cavalori, Pietro Bernini, Pietro Candido, Pontorno, Poppi, Rosso Fiorentino, Santi di Tito, Valerio Cioli, Vincenzo Danti e Vincenzo de’Rossi.
L’esposizione è suddivisa in diverse sale specifiche:
Sala 1: “I maestri”
Sala 2: “Prima del 1550”
Nelle prime due sale sono presenti opere importanti di artisti dei primi decenni del Cinquecento che sono state le fondamenta per gli artisti successivi. Infatti ammiriamo opere di rilievo come il “Dio fluviale” di Michelangelo o la “Deposizione di Santa Felicita” di Pontormo.
Sala 3: “Altari della controriforma”
Le opere esposte nella terza sala sono a tema religioso e connesse alle prescrizioni del Concilio di Trento riguardanti il rinnovamento delle chiese fiorentine come accaduto nelle chiese di Santa Croce e Santa Maria Novella con la creazione di altari monumentali nelle navate laterali.
Sala 4: “Ritratti”
Nella quarta sala troviamo i ritratti delle più importanti famiglie fiorentine che attraverso la realizzazione di queste opere cercava di esibire e ostentare la propria nobiltà.
Sala 5: “Gli stili dello Studiolo. E oltre”
Lo Studiolo di Palazzo Vecchio fu un luogo in cui Francesco I raccolse diversi tipi di opere(sculture, manufatti particolari e porcellane)in uno spazio completamente ricoperto di dipinti. Gli artisti che producevano all’interno dello Studiolo avevano stili molteplici e differenti e li ritroviamo nella quinta e sesta sala della mostra.
Sala 6: “Allegorie e miti”
Sala 7/8: “Avvio al Seicento”
Nelle ultime sale troviamo opere rivolte al nuovo secolo e a dimostrazione dell’avanguardia fiorentina di fine Cinquecento che non ha nulla da invidiare a città come Roma o Bologna.
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