A Space Andante

Tsong Pu ©

A Space Andante

Taipei Fine Arts Museum, Taipei
24 Giugno 2017 – 17 Settembre 2017

Taipei Fine Arts Museum

Una settimana è davvero poca per apprezzare e vivere a pieno Taipei ma comunque mi sono dato molto da fare!!! Dopo aver visitato il National Palace Museum  e il Taipei 101 ed esser diventato padrone incontrastato delle linee metropolitane della Città sono andato a cercare quello che mi aggrada di più: l’Arte Moderna al Taipei Fine Arts Museum.

Taipei ©

Mi sono ritrovato nel Taipei Expo Park, un parco multifunzionale in cui mi hanno riferito esserci diversi campi da baseball e tennis e piscine. Era domenica quando sono capitato in questa zona(lo ricordo bene perchè al museo siamo entrati gratuitamente…)ed era strapieno di bancarelle che vendevano oggetti e souvenirs caratteristici e cibarie. Inoltre c’erano anche molti stand che vendevano cibi etnici sia orientali che occidentali ed, essendo molto fortunato in quella giornata, ho incrociato sul mio cammino anche un pub di birre artigianali. Essendo un homebrewer(produttore casalingo di birre artigianali) mi sono fermato per una birra e con piacere ho conosciuto e fatto due chiacchiere con il proprietario, un ragazzo australiano, che per amore della sua compagna taiwanese si era trasferito a Taipei ed aveva aperto insieme a lei questo piccolo bar con birre artigianali alla spina ed in bottiglia. Con due birre artigianali taiwanesi in bottiglia al seguito mi sono finalmente diretto verso il Taipei Fine Arts Museum.

Taipei Fine Arts Museum

 

L’obiettivo principale del  Museo è quello di acquisire opere d’arte rappresentative e creative  di importanti artisti locali e stranieri. Inoltre i curatori del TFAM sono focalizzati sulla ricerca e lo sviluppo dell’arte moderna in Taiwan e delle nuove tendende in campo artistico e si impegnano anche in molti scambi internazionali sponsorizzando nuovi talenti nel mondo dell’arte.

Il museo ha progettato vari spazi per ogni livello . Lo spazio espositivo è stato realizzato in modo da accogliere la Biennale di Taipei, mostre internazionali e mostre tematiche di alto livello. La collezione comprende opere degli inizi del XX secolo affiancate da opere del XIX secolo. 

Taipei Fine Arts Museum

La collezione del Museo comprende circa cinquemila opere suddivise in ben tredici categorie e sono conservate in tre magazzini( per i dipinti tradizionali cinesi, per i dipinti occidentali e per le sculture) e vengono esposte a rotazione.

Curiosità: il Museo si occuperà del Padiglione di Taiwan nella cinquantottesima edizione della Biennale di Venezia del 2019.

Come già accennato il TFAM espone le opere in possesso a rotazione e durante la mia visita era presente una selezione di diverse opere e la mostra aveva il nome di “A Space Andante“. Dal titolo si intuisce che il tema principale di questa mostra è lo “Spazio” inteso come essenza dell’arte che offre infinite possibilità di interpretazione soprattutto concettuali.

Lo Spazio può essere sia forma che contenuto nella pittura e nella scultura. Questo concetto permette all’arte di assumere diverse forme permettendo all’arte stessa di evolversi e rinnovarsi continuamente. “A Space Andante”  nasce appunto dall’osservazione dell’arte contemporanea e si concentra sulla percezione dello Spazio inteso soggettivamente da ogni spettatore e visitatore.

La selezione di opere esposte:

Concetto Spaziale, Lucio Fontana

Taipei Fine Arts Museum

Se si parla di Spazio non poteva mancare una opera del fondatore del movimento spazialista. E’ stata la prima opera esposta appena entrato nella sala e devo dire che è stata una forte emozione, un mix tra sorpresa e orgoglio nazionalista, ritrovare un opera così importante lontano da casa.

La serie del “Concetto Spaziale” è la più famosa di Fontana dopo essersi cimentato nella ceramica e nella scultura inizia questa serie di tele tra il 1949 e il 1950. Inizialmente l’Artista creava solo dei semplici buchi grezzi sulla tela che poi con il tempo sono diventati tagli affilati e precisi. La maggior parte dei spettatori che si sofferma a guardare uno dei quadri della serie non riesce a vedere oltre al taglio sul tessuto. Ma quello che bisogna veramente soffermarsi a contemplare sono le illusioni tridimensionali che quei tagli creano in un arte bidimensionale. Lo spazio sulle tele e lo spazio dietro di loro vengono collegate dai tagli e dai buchi. Per questo si parla di arte concettuale nella storia dell’arte.

Camaieu, Arman

Taipei Fine Arts Museum

Armand Pierre Fernandez, detto Arman è stato un accumulatore seriale come me. La particolarità delle Sue opere è stata sempre quella di inserire sulle tele oggetti che utilizziamo normalmente rimodellandoli artisticamente. Oltre ai pennelli, ha inserito nelle Sue opere strumenti musicali distrutti, tubetti di colore, orologi e monete varie.

Il concetto sta tutto nel accumulare oggetti tridimensionali sulla superficie piatta della tela diventando quasi una scultura. Le Sue opere solitamente sono di grandi dimensioni e devo dire che fanno un certo effetto perché ammirandole creano una dinamicità incredibile.

Gaehnende Muschel, Hans Arp

Gaehnende Muschel

Hans Jean Arp è stato un importante artista francese e ha diviso la Sua vita tra poesia,  pittura e incisione, partecipando attivamente ai movimenti del Dadaismo e del Surrealismo. La Sua peculiarità era quella di riuscire a superare le forme tradizionali dell’arte figurativa ricercando forme nuove e fluide. L’opera esposta è una nuova espressione spaziale: è ispirata ad una conchiglia ma con superficie liscia e forma aerodinamica.

Finite to infinite, Lee Tsai-Chien

Finite to infinite

Lee Tsai Chien è stato un pioniere della scultura astratta a Taiwan. E’ stato uno dei fondatore nel 1970 del Zodiac Sculpture Group, gruppo che ha ricercato in quegli anni vari stili per la scultura che andassero oltre il Modernismo adottando  diversi approcci per esplorare a pieno la pittura , l’architettura, la tecnologia e l’arte concettuale.

L’Artista studia la forma e lo spazio per cercare nuove possibilità. Utilizza forme astratte per rendere la scultura più libera creando anche un movimento di esplorazione della spazialità. Infatti quest’opera esposta  è un esperimento sull’espansione e costruzione dello Spazio. Le linee dell’opera provengono da una struttura tridimensionale del triangolo: un singolo elemento con cui poter creare infinite opzioni. Inoltre la scultura, con i suo angoli contorti e punte aumentano la tensione visiva, e soprattutto, crea diverse prospettive e cambiamenti di forma in base al punto di osservazione dello spettatore.

Time Grind, Gunther Uecker

Time  grind

L’Artista tedesco Gunther Uecker si dedica ancora oggi alla scultura e alle installazioni come quella esposta al TFAM. Nella Sua vita ha studiato principalmente i fenomeni ottici e cinetici e come il processo visivo delle Sue opere vada ad influenzare lo spettatore.

L’opera, attraverso un dispositivo meccanico, gira continuamente “graffiando” la sabbia appoggiata sul terreno, modificando continuamente lo spazio sottostante e di conseguenza l’opera stessa. L’azione ed il tempo danno sempre un nuovo aspetto all’opera d’arte.

Crimson Magnolia, Suda Yoshihiro

Crimson Magnolia

Suda Yoshihiro è uno scultore giapponese che crea bellissime ma soprattutto delicatissime sculture floreali in legno. Ha da sempre particolare interesse per quei piccoli fiori e piante che crescono negli angoli, tra piccole fessure o fossati. E ciò spiega l’opera esposta: l’Artista posiziona le Sue sculture  in luoghi particolari come l’angolo più alto di un muro (in questo caso un angolo dello spazio espositivo) o magari lo spazio sotto una panchina pubblica.

L’effetto desiderato è quello di scoprire le Sue opere quasi per caso, apprezzandole in silenzio, utilizzando spazi a basso profilo per ispirare i visitatori a riflettere sul significato di Spazio. L’opera viene mostrata in un angolo della stanza invitando lo spettatore ad avvicinarsi lentamente al fiore che accoglie l’incontro creando un atmosfera pura e rituale.

Landscape Series, Dawn Chen-Ping

Landscape Series

Dawn Chen-Ping crea veri e propri paesaggi attraverso le serie di scultura che espone. L’opera riproduce montagne, acqua e vento che si muovono come spirali, modificando lo spazio. La partecipazione dello spettatore è fondamentale: percorrendo  il corridodio tra le sculture si scoprono le tridimensionalità delle opere tra colore e superfici, giocando con lo Spazio.

Psalm, Jun T. Lai

Taipei Fine Arts Museum

Jun T Lai ricerca con le Sue opere delle impressioni visive che evolvono continuamente. Inizialmente l’Artista ha cercato attraverso la pittura di trovare modi per far scorrere più velocemente il colore sulle tele e questa ricerca è riuscita completamente nella scultura creando un forte legame tra la Sua arte e lo Spazio: i colori fluiscono lungo le tavole di legno bianche tra pittura bidimensionale e scultura tridimensionale.

Backyard in June, Tsong Pu

Taipei Fine Arts Museum

Tsong Pu, dopo essersi laureato a Madrid, Spagna, torna a Taiwan nel 1981 e si unisce al movimento minimalista guidato dall’artista Lin Shou-Yu. Nel paese il Minimalismo viene spesso avvicinato all’arte concettuale e all’arte dell’installazione. e l’Artista è diventato negli anni un maestro in questo campo.

A differenza delle Sue precedenti installazioni realizzate in metallo, in quest’ opera esposta  utilizza pezzi rotti di vasi da fiori in ceramica rossa posizionati a formare cerchi concentrici che sembrano dei grandi fiori decisi a sbocciare e al centro di ogni cerchio un martello intento a “stroncare” lo sbocciamento del fiore stesso. Questa teatralità scatena l’immaginazione del  visitatore che si traduce in un controverso mix di “sabotaggio” e “fioritura”.

Winter Sun, Chen Hui-Chiao

Taipei Fine Arts Museum

Chen Hui-Chiao, artista taiwanese, ama studiare la struttura dei materiali utilizzati e cerca di sfruttare le loro qualità nelle Sue opere. Lo Spazio e i materiali sono il principio della Sua arte che viene contemplata in modo tranquillo ma anche ironico. L’opera in foto è composta da palline da ping pong, vernice spray e acciaio ed è molto minimalista nei colori e nelle forme geometriche ma ha una chiara espressone melodiosa, come delle note su un pentagramma che cambiano in maniera fluida l’essenza dello Spazio.

One Thousand Years Bloom, E Chen

Taipei Fine Arts Museum One Thousand Years Bloom One Thousand Years BloomOne Thousand Years Bloom

E Chen, dopo essersi laureato in California, ad oggi è diventato un importante artista visivo taiwanese. Le opere esposte sono  state realizzate in lana e, visto che l’industria tessile del Paese è in declino, l’Artista invita a riflettere sulla globalizzazione ed il capitalismo.

Le opere creano un installazione che rappresenta un classico scenario americano, come se lo Spazio fosse un palcoscenico e le sculture morbide trasformino lo spazio in una scena teatrale.

 

Chiunque amasse l’arte e ha in progetto un viaggio a Taipei deve assolutamente mettere in programma una visita a questo fantastico museo che cambia spesso le opere in esposizione. Oltre alla selezione di opere del TFAM in una delle sale c’era un interessante mostra dell’artista taiwanese Kao Tsan Hsing.

Taipei Fine Arts Museum

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